Il valore di Google Pagespeed Insights a volte andrebbe preso con le molle e spesso non è reale indicatore di velocità. Vi spieghiamo il perché!

Tutti i proprietari di un sito web sanno perfettamente quanto conti averne uno veloce ed affidabile, motivo per cui si decide di puntare su strumenti che possono fare la differenza gestendo al meglio la cache.

Perchè non devi preoccuparti di Google PageSpeed Insights?

Ne abbiamo già parlato in precedenza e se ci riferiamo a piattaforme ben conosciute ed utilizzate come ad esempio WordPress, oltre ai soliti plugin, ci teniamo a segnalare anche WP Rocket che sembra essere affidabile e completo.

Cosa indica il punteggio di Google Pagespeed Insights?

Tutti conosceranno lo strumento messo a disposizione da Google per analizzare il proprio sito web e capire quanto sia realmente veloce, infatti, dopo aver ricevuto come risposta un punteggio di Google Pagespeed Insights, sarà semplice notare svariati avvertimenti di colorazione rossa, che andranno ad indicare un problema da risolvere, ma non solo, in molti si chiedono sin da subito come fare a salire di punteggio e come intervenire.

Sono sempre più quelle persone che magari proprio a causa di un punteggio basso, hanno deciso di puntare su un plugin in grado di gestire la cache e proprio da qui si aspettano un punteggio decisamente più alto rispetto al controllo precedente, ma il più delle volte questo non avviene e lo sconforto non tarda certo ad arrivare.

Secondo il nostro parere, questo splendido strumento di Google non risulta essere pienamente affidabile se parliamo di velocità di un sito web, motivo per cui non fissatevi, anzi, cercate di guardare oltre!

L’alternativa a Google Pagespeed Insights esiste!

Mettiamo per un attimo da parte lo strumento offerto da Google, perché vogliamo consigliarvi Pingdom Tools che sembra essere incredibilmente più affidabile e vi aiuterà davvero a capire quanto veloce sarà il vostro sito web!

Vi parliamo di un’alternativa a  Google Pagespeed Insights, perché esso non è affatto un indicatore di velocità ed abbiamo avuto modo di constatarlo analizzando tre siti web, dove addirittura quello con il punteggio più alto risultava essere in effetti il più lento dei tre!

Ecco i risultati del test:

  • WebHostingMagazine.it
  • Tempo di caricamento su Pingdoom Tools: 246ms
  • Google PageSpeed: 92/100

Test Web Hosting Magazine su Pingdool Tools

  • CopyBlogger.com
  • Google PageSpeed: 80/100
  • Tempo di caricamento su Pingdoom Tools: 1.23sec

Test CopyBlogger su Pingdoom Tools

  • Aranzulla.it
  • Google PageSpeed: 98/100
  • Tempo di caricamento su Pingdoom Tools: 350ms

Test Aranzulla su Pingdoom Tools

  • Clnet-solution.my
  • Google PageSpeed: 84/100
  • Tempo di caricamento su Pingdoom Tools: 2.58sec

Test Clnet Solution su Pingdoom Tools

Come potete vedere stesso voi dagli esempi, il sito con il punteggio maggiore su Google PageSpeed, non è in realtà il più veloce. Anche l’ultimo sito testato, seppur abbia un punteggio alto, 84/100 su PageSpeed, in realtà non risulta cosi veloce come gli altri, anzi risulta due volte più lento di CopyBlogger, e circa 10 volte più lento di Web Hosting Magazine ed Aranzulla. Cosa vuol dire questo?

Il grado ottenuto su Google PageSpeed Insights non è un indicatore di velocità.

A cosa serve allora Google Pagespeed Insights? Per cosa è utile?

E’ senza ombra di dubbio uno strumento utile, ma come dicevano inizialmente, andrebbe preso con le molle, perché non é veritiero al 100% e potrebbe influenzarvi se non imparate ad interpretarlo al meglio, ma riesce a fornire interessanti suggerimenti:

  • Il richiamo alla compressione GZIP: se utilizzate il plugin WP Rocket, esso gestisce la compressione GZIP, ma con regole di default, motivo per cui, quando ci viene segnalato un problema di questo genere significherà che dovremmo procedere con una sua attivazione;
  • Immagini pesanti: ebbene si lo strumento di Google ci può segnalare che sul nostro sito web sono presenti immagini di grandi dimensioni, un campanello d’allarme che ci metterà in guardia e ci spingerà ad ottimizzarle al fine di renderle decisamente più leggere. Se avete un blog WordPress, provate ad utilizzare i plugin Kraken Image Optimizer oppure EWWW Image Optimizer, per comprimere ed ottimizzare le immagini;
  • Altri eventuali errori da cui trarre spunti per ottimizzare al meglio il proprio sito web;

Concludiamo con qualche consiglio per l’uso:

  • Google Page Speed non è super affidabile, quindi tenetelo ben a mente!
  • Leggete tutte le raccomandazioni e concentratevi su quelle che riuscirete a trattare, scartando almeno per il momento tutte le altre.
  • La velocità non è il suo forte, quindi non fossilizzatevi sul valore restituito.
  • Affiancate il suo utilizzo a quello di Pingdom che in quanto ad analizzare la velocità di un sito web, al momento risulta uno dei migliori!